venerdì 26 marzo 2010

Berluscò, me devi da lascià perde!!


Le elezioni regionali rappresentano un'ottima occasione per le nostre cassette della posta per farsi grandi scorpacciate tra bigliettini propagandistici, volantini elettorali con stampate le solite facce sorridenti di intrallazzini mangiasoldi. Oggi, 26 marzo, trovo due sorprese tra la feccia. La prima, non buona, è la Banca di Roma che mi ricorda che è giunto forse il momento di pagare la seconda rata della tassa universitaria. Apro la busta e scopro, con gelo immediato del flusso sanguigno, che saranno 500 euro. A quel punto ringrazio Berlusconi per i tagli agli atenei. Poi apro la seconda busta. E' indirizzata proprio a me e c'è scritto anche "Egregio Signor...". Rabbrividisco, poi, quando vedo un logo. E' il logo del Popolo della Libertà e campeggia altisonante sopra una lettera che comincia rivolgendosi direttamente a me. Il buon Silvio, patrono di Arcore e della Brianza tutta, nuovo messia giunto appositamente qui in Italia per salvarci dai neo comunisti e scaraventarci fuori dalla crisi, mi sta parlando. Dice: "Subito dopo le festività natalizie sono ritornato appieno al lavoro (purtroppo, aggiungerei...) sostenuto dall'affetto straordinario ricevuto dopo l'aggressione a Milano [...], affetto che mi ha ricompensato di tutte le calunnie (ancora?) e ha confermato una volta di più che l'amore vince sull'invidia e sull'odio". Questa è la consueta introduzione in cui è DOVEROSO, forse anche NECESSARIO, piangersi addosso. Non sarebbe Berlusconi se non lo facesse.
Poi il pezzo forte: "Abbiamo affrontato e risolto emergenze vecchie e nuove. Abbiamo risolto lo scandalo dei rifiuti in Campania, siamo intervenuti dopo il terremoto in Abruzzo con una rapidità ed efficienza senza precedenti, abbiamo salvato l'Alitalia dal fallimento e dalla svendita a gruppi stranieri". Questo è il punto dell'autocompiacimento, doveroso come quello precedente, in cui sbatte in faccia ciò che dice di aver fatto. Sarei proprio curioso di sapere se la stessa lettera è arrivata anche ai cittadini abruzzesi o a quelli campani. I primi vivono ancora negli alberghi e nelle caserme, a chilometri di distanza dalle loro case e dal loro paese. Le macerie sono lì dopo un anno dal sisma e ci sono volute decine di manifestazioni per convincere qualcuno a fare una dichiarazione. Non dico a MUOVERSI, ma almeno a dire qualcosa. Poi gli intrallazzi sugli appalti truccati, la gente che ride al telefono non appena ricevuta la notizia del terremoto. Insomma, vorrei proprio farla leggere ad un Aquilano questa lettera. O ad un napoletano, di quelli che hanno visto la città improvvisamente linda e pinta con i rifiuti indifferenziati spostati in massa nelle discariche costruite sui terreni della camorra, docve sono rimasti per settimane e rimarranno per anni, forse. Berlusconi ha risolto l'EMERGENZA, ma non ha risolto il PROBLEMA dei rifiuti. Per gli esperti conoscitori della lingua italiana (ma solo per plurilaureati in Lettere e Filosofia), la differenza dovrebbe essere evidente.

"La grave crisi economica è stata affrontata senza aumentare le tasse" e fin qui ci siamo. Però forse non era necessario dire continuamente di volerle abbassare per poi non farlo. Non serviva fare il sorrisetto di facciata e dire di voler fare solamente due aliquote per poi tornare sui propri passi dicendo che "la crisi non consente di abbassare tasse". Lo sapevamo, grazie. Lo sapevamo anche senza gli istinti aerofagici di propaganda berlusconiana.
"Anche il contrasto all'evasione tributaria e ai paradisi fiscali ha prodotto risultati positivi [...] fornendo all'Erario nuove risorse da destinare al rilancio dell'economia". Peccato che quelle risorse, se solo non si fosse fatto uno scudo fiscale che consentiva alla mafia e agli evasori di far rientrare MILIONI DI EURO di capitale pagando solo il 5%, potevano essere di più. L'economia poteva decollare. E invece no.
"Il nostro programma di Grandi Opere è stato sbloccato e rilanciato in tutta Italia. Il ponte sullo stretto diventerà realtà: i lavori sono finalmente iniziati". Ma dove vuoi costruirlo il ponte, Berlusconi? Dove vuoi metterli i pilastri se hai tagliato i fondi (151 milioni di euro) per la difesa geologica del suolo di Sicilia e Calabria? Dove li fai i lavori se la provincia di Messina STA FRANANDO continuamente?

"L'Italia è tornata ad essere protagonista in Europa e nel mondo, Più del 50 per cento del mio impegno (di Berlusconi...) riguarda i rapporti internazionali". Difatti ricordo all'utente e al lettore sporadico di questo blog che la diplomazia estera berlusconiana comprende QUESTO, QUESTO e anche QUESTO.

Leggo e mi chiedo se veramente Silvio Berlusconi pensa di avere a che fare con un'intera popolazione di idioti, deficienti, pluriminorati e cerebrolesi?
No perchè io non mi ci sento, ma se va di moda posso cominciare da subito eh!

La lettera si chiude con "GLI AUGURI PIU' CORDIALI".
Grattata di coglioni doverosa!

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