giovedì 15 ottobre 2009
La dittatura del superfluo
Ore 15.52.
Il mio computer è in sala e purtroppo alle mie orecchie arrivano gli echi delle parole inutili di cui si riempie una delle trasmissioni più seguite dalla popolazione giovane degli ultimi anni.
"Uomini e donne" è senza dubbio uno dei casi più eclatanti di corruzione della società. E per corruzione in questo contesto intendo, più propriamente, degenerazione.
Non sono uno di quei complottisti che si arrovella per cercare testimonianze del fatto che Berlusconi si stia adoperando per fornire tramissioni da cerebrolesi sulle sue reti così da annientare la nostra mente e poterci governare meglio. Non sono uno di qugeli apocalittici che vedono nelle trasmissioni quel disegno comune che tenta di annullare e annichilire il cervello umano in modo da gettare il genere nell'ignoranza dalla quale emerge (e comanda) solo l'ignorante un pò più furbetto degli altri anche se piuttosto basso come statura (leggasi Berlusconi).
Mi fermo piuttosto a riflettere sul ruolo della televisione, correlando strettamente il tutto con la crescente ignoranza della popolazione italiana.
Senza dimenticare ovviamente i social network, sia chiaro.
"Uomini e donne", la trasmissione immondizia per eccellenza. E' solo la prima della lista di una lunga serie di produzioni televisive che andrebbero cancellate per sempre dalla storia di un mezzo di comunicazione così importante ma che invece esistono. E purtroppo...perdurano!
Oggi Maria De Filippi, assieme ai due tronisti e alle galline che li "corteggiano", ha incentrato la puntata sul gallo tronista che se bacia tutte le abitanti del suo pollaio. Ogni gallina giustamente ha da dire la sua, beccando nel granoturco della notorietà di quell'ora di differita.
Discussione inutile in una trasmissione inutile, e non poteva essere altrimenti.
Qualche settimana fa invece sono capitato sulla rete ammiraglia Mediaset per sbaglio. C'erano sempre loro, i due galli tronisti sul piedistallo. Si parlava di vestiti, altro discorso inutile.
Prima esterna: la gallina invita il gallo per una passeggiata in Piazza di Spagna a Roma e ammette pubblicamente che il vestitino girofica che indossa è stato scelto appositamente per farsi notare dalla gente e per destare la gelosia del galletto che così non sarebbe stato più al centro dell'attenzione.
Della serie: la faccio odorare al popolo, basta che mi guardano.
Si rientra in studio e si continua sulla discussione del vestiario succinto.
Maria De Filippi cavalca la questione aizzando gli animi. Il gallo moro ribatte manifestando il suo menefreghismo. Poi, Quando la De Filippi gli ricorda che a lui non piaceva il modo di vestire di un'altra gallina presente in studio, lui fa: "Dai, alzati!".
Lei fa la sua sfilata, compiaciuta. E Maria: "Ti piace?".
Mi dispiace ma qui ho dovuto cambiare canale, costretto da ribrezzo e pensieri di odio diffusi.
Come si può accettare tutto questo in silenzio? Come si fa a permettere che mio figlio o mia figlia guardi queste cose in televisione? Se la televisione contribuisce all'educazione delle generazione più giovani, come cresceranno le classi che dirigeranno questo paese alla deriva nel futuro più prossimo?
Non sono un maschilista, nè un femminista. Sono semplicemente un fautore delle pari opportunità convinto che in certi ambienti l'essere donna aiuta, mentre in altri sicuramente no.
La domanda che mi è venuta spontanea è: come può la donna, che ha combattuto per secoli contro le ingiustizie a partire dai greci fino ad arrivare ai giorni nostri, che ha lottato per raggiungere una pseudoparificazione dei sessi che le dia qualche contentino momentaneo (perchè non ancora completa), che si trova giornalmente a contatto con ambienti che ancora nascondono stralci di maschilismo conservatore, come può la donna (universalmente parlando) accettare questa denigrazione della sua figura?
Donne-oggetto, come duecento anni fa e anche di più
Ed è questo il grado di preparazione mentale a cui si stanno abituando i nostri figli o i nostri fratellini e sorelline più piccoli. Televisione spazzatura, nella quale i fatti personali vengono messi in piazza, nella quale si incoraggia la competizione e la prevaricazione, nella quale i doppi sensi sono all'ordine del giorno anche in fasce orarie non protette.
Che idea si farà il mio fratellino di 12 anni sulla donna? E che idea si farà la mia sorellina piccola di sè stessa? Come dovrà comportarsi con gli uomini? Come si fa da Maria De Filippi?
Se si continua così sarà sicuramente quella la strada che percorreranno le giovani generazioni.
Un bambino oggi, ma anche un adolescente, è costretto a vivere di inutilità.
Genitori lavoratori mai presenti a casa. Educazione affidata a televisione, internet e telefonini.
Il ragazzo 13enne torna a casa dopo le scuole medie, mangia e accende la televisione.
Cominciano in serie "Uomini e Donne", "Amici" e "Pomeriggio Cinque".
Poi spegne. Fa i compiti.
Finisce i compiti e si getta su Facebook dove si iscrive al gruppo "Per tutti quelli che almeno una volta hanno coccolato il proprio gatto" e "Dedicato a tutti quelli che almeno una volta hanno detto ciao", senza dimenticare di condividere sulla home il link al gruppo "Per tutti quelli che almeno una volta hanno pianto guardando Holly e Benji".
La sera riaccende la tv e la scelta è ampia tra "X-Factor", "La Talpa", "Grande Fratello", "L'Isola dei Famosi".
Percentuale di uso del cervello? Irrisoria.
La CPU del cerebro è rimasta pressochè inutilizzata se non per fare qualche espressione matematica o qualche parafrasi durante la "pausa-compiti".
Perchè? Perchè la televisione è diventata un mercato di stronzate, una bancarella di cose perfettamente inutili. Ha cessato di essere un mezzo di comunicazione accettando passivamente di essere utilizzata come "vetrina".
E in questa vetrina gli oggetti in vendita non servono proprio a niente.
Allo stesso modo i social network hanno contribuito ad annientare il ragionamento. Internet è un potente mezzo di informazione con un bacino di utenza di milioni di persone. Siti come Facebook, MySpace, Twitter, Netlog, Badoo, Friendster posso raggiungere potenzialmente numerosi occhi ma purtroppo l'uso che se ne fa è inutile se si esclude la bassa percentuale di coloro che utilizzano davvero i mezzi della rete per cercare di creare una coscienza collettiva.
Internet è il regno della libertà di espressione. Anche troppa libertà. Tutti sono liberi di dire tutto e di farlo dovunque.
Il mio amico Germano, nel Manifesto della sua "Informazione Incazzata" afferma una verità difficilmente negabile: "l'iper-democrazia della parola, crea mostruose dittature del superfluo. [...] Ecco: questa sovracomunicazione che ci assilla proponendoci il nulla più squallido ha un enorme effetto negativo e abbassa il nostro livello di attenzione generale, sovrastando, quasi sempre, i messaggi che invece sono importanti e meritevoli di larga diffusione. La 'dittatura del superfluo' è un fenomeno che si espande in maniera preoccupante.".
Per chi come me ha vissuto il cambiamento, notare certe cose è sicuramente più semplice.
E soprattutto non è difficile pensare a come sarà tra qualche anno: sempre peggio.
Ma per quei giovanissimi che si stanno affacciando ora sulla realtà?
Quale mondo vivranno?
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