lunedì 14 settembre 2009
De rerum tavolarum
La mia famiglia, e non esagero a dirlo, è una famiglia dove la cultura negli anni ha assunto un ruolo crescente e dove la tavola ha da sempre costituito un momento di dibattito. Che poi a dire la verità di dibattito ce n'è sempre stato poco, vista la quasi totale equivalenza nella visione politica e sociale di questa nazione allo sbando.
Da figlio minore ho sempre ascoltato le parole di mia madre con l'interesse dell'alunno attento alla spiegazione dell'insegnante. Non dell'alunno secchione che ascolta perchè deve farsi bello agli occhi del docente, ma dell'alunno intelligente che accende il cervello quando si parla di argomenti che gli interessano...e soprattutto quando chi parla può insegnargli qualcosa. Questo perchè conoscere la realtà che mi circonda potrebbe essermi utile nella vita più del saper giocare a Pro Evolution Soccer 2009 o a Risiko.
Oggi giorno di tuoni e pioggia. Televisione rigorosamente spenta per paura di una qualsiasi catastrofe naturale che avrebbe potuto far esplodere il tubo catodico.
Spazio alle parole quindi, come sempre.
Si parla di Berlusconi, Fini, Casini, Boffo e il Vaticano, le mignotte del premier, della sinistra inconsistente, di Beppe Grillo e le liste a Cinque Stelle, degli articoli de L'Espresso e di Paolo Guzzanti, del futuro della politica destrorsa e sinistrorsa.
Si parla di attualità insomma, e non poteva essere altrimenti visto che il susseguirsi degli eventi non lascia spazio a flashback. C'è già tanto materiale su cui discutere che riguarda il presente...e che diventerà storia, la storia che mio figlio leggerà sui libri. E quando mi chiederà: "Papà ma davvero è esistito uno così?" io mi vergognerò a rispondergli che la società del mio tempo non è stata capace di reagire.
Sono giorni e settimane che assistiamo inebetiti all'annientamento della libertà di stampa, alla limitazione del diritto sacrosanto di controbattere e dissentire, al divieto di prendere una posizione diversa da quella del capo. I giornalisti di Report che rimangono senza copertura legale rischiando di finire in galera alla minima inchiesta scomoda (anche se espone fatti veri), Annozero che non viene pubblicizzato e i collaboratori rimangono senza contratto, Ballarò spostato (questa è la notizia grandiosa della giornata) per fare spazio al teatrino di Bruno Vespa a Porta a Porta che poi si rivelerà niente di più che uno zerbinaggio ufficiale con Vespa metaforicamente prono e pronto ad accogliere il suo dio...il dio Silvio.
Mia madre, insegnante di storia e filosofia, ha detto una cosa. Difficilmente troverò mai una persona che possa dare torto a questa affermazione.
Si parlava di Boffo, berlusconiano di prima linea che per la pubblicazione di qualche lettera di dissenso del mondo cattolico dopo i comportamenti da stallone del premier, è stato costretto alle dimissioni.
Ecco la perla. "Esistono due modi di servire il capo. Uno è quello di Feltri che lo elogia a salvatore della patria in ogni articolo, che rinnega accuse valide e deride i dissidenti comunisti. L'altro è quello di non dire niente contro. Il primo consiste nel lodare il leader, il secondo nel non contraddirlo mai. Ed è ben diverso"
Boffo non ha mai contraddetto. Alla minima contraddizione gli è stato riservato un bel calcio nel didietro. Non che le lettere pubblicate da Boffo su Avvenire fossero inventate e frutto di un antiberlusconismo dell'ultim'ora. Erano lettere vere, non più moderate come le altre. Lettere come tante che erano state cestinate e mai pubblicate. Lettere che rappresentavano in pieno il leit motiv del mondo cattolico sommerso, e cioè l'insofferenza verso quel primo ministro che salta impegni istituzionali per intrattenersi in casa con escort a pagamento.
Lettere contro il capo, insomma. Boffo andava quindi eliminato. E così è stato.
Ma fidatevi che le indignazioni di Bagnasco non servono a niente se non a lenire gli animi sensibili del cattolico medio.
La Chiesa è con Berlusconi e ci rimarrà.
Altra questione sono le stupidaggini continue di Berlusconi. Non quelle riguardanti i flirt con escort/modelle/attrici che gli venivano presentate come amiche di Tarantini o quelle riguardo a Noemi Letizia (anche se "Papi mi ha promesso che penserà al mio futuro...o in TV o in politica" è una frase che tra le righe contiene molto di più). Le balle più gravi del numero uno del parlamento, nonchè miglior premier della storia dell'Unità d'Italia come si autodefinisce, sono quelle che toccano la gente...che la toccano sul serio.
Mi riferisco al terremoto, alle promesse fatte da Berlusconi e poi prontamente disattese, alla situazione reale delle famiglie colpite dal sisma e a quello che invece i media vogliono farci credere.
L'ultima notizia sui terremotati abruzzesi è stata "Berlusconi promette: il 15 settembre consegneremo i primi villini".
Poi null'altro, se non qualche news nelle edizioni in tarda serata su Sky Tg 24.
Nessuna televisione, da Raiuno a Canale 5, e nessun telegiornale, che fosse il Tg1 o il Tg3 o Studio Aperto, ha parlato di una lettera spedita dagli aquilani a Napolitano il 9 settembre.
Sono parole di chi è stufo di essere preso in giro dalle istituzioni in cui credeva, deluso da promesse mai mantenute, da parole dette e poi smentite, dalla consapevolezza di trovarsi di fronte all'incompetenza e alla sola volontà di fare bella figura con gli elettori piuttosto che risolvere effettivamente una questione con atti mirati e pratici. "Per la prima volta gli sfollati non sarebbero stati ridotti in container e roulotte ma, dopo un primo periodo in tenda, avrebbero potuto avere case vere, antisismiche ed ecologiche (le cosiddette C.A.S.E.). Cinquemila abitazioni per quindicimila persone". Chi non riceveva una delle C.A.S.E. è perchè aveva ricevuto degli interventi direttamente sulla propria casa con ristrutturazioni e messe in sicurezza.
Tutto ciò non è avvenuto. Dopo cinque mesi le tendopoli stanno per essere smontate ma le C.A.S.E. ancora non sono pronte e quando lo saranno (si parla del prossimo anno) non basteranno. Nemmeno le case danneggiate sono state riparate.
Ecco allora che le persone vengono portate nelle caserme o negli alberghi, senza avvertimento così da eliminare il rischio di proteste e rimostranze, e visto che gli alberghi a L'Aquila sono pieni vengono portati in altre province. "Storia di una devastazione annunciata" si legge nella lettera. Perchè? Perchè si è voluto dare priorità alla costruzione del nuovo piuttosto che alla ristrutturazione del vecchio (appalti milionari per costruire nuove case), ecco perchè. Oltretutto le C.A.S.E. costano molto di più e saranno edificate senza un censimento per verificare l'effettivo fabbisogno abitativo delle famiglie.
Questo però non lo sapete...perchè in televisione non ve lo dicono.
Non sapete nemmeno che le prime case che verranno consegnate a Onna sono state realizzate con il contributo UNICO della Croce Rossa Italiana. Più di cinque milioni di euro spesi dalla CRI su iniziativa della Protezione Civile e della Provincia di Trento.
Domani il premier sicuramente non ci sarà, ma interverrà in qualche intervista rispondendo ai giornalisti comunisti dicendo che non è potuto andare, ma è merito suo.
Questo nemmeno lo sapete...sempre perchè non verrà mai detto in televisione e siccome l'italiano medio decerebrato e annientato pensa che SE UNA COSA NON SI VEDE IN TELEVISIONE, ALLORA NON ESISTE, il potere continuerà a fare il suo gioco basando i consensi sulla menzogna, sul silenzio e sulla meritocrazia rubata.
E la sinistra?
Sono troppo impegnati a girovagare per le varie feste del PD per pensare a fare effettiva opposizione.
Forse il silenzio piace anche a loro.
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