lunedì 28 giugno 2010

Se il calcio conta più della politica...

L'Italia è fuori dai Mondiali di Sudafrica. Sappiamo benissimo che il nostro stivale è colmo di allenatori o presunti tali, che trascorrono parte delle loro giornate (la totalità nel caso siano in pensione) ad arrovellarsi in conversazioni da barbiere discorrendo sugli errori del ct in questione e su cosa sarebbe stato meglio. Il tutto con la stessa foga del Vittorio Sgarbi più incazzato ma con la saccenza presunta di un macaco, gesticolando come Marina Ripa di Meana.
L'Italia torna dall'esperienza sudafricana con un sacco colmo di merda (non c'era spazio nemmeno per le pive in quel sacco) trovandosi di fronte 60 milioni di persone (tutti allenatori) pronti a svuotargliene addosso altri quintali (forse tonnellate) per molti mesi a venire. Almeno fino a quando l'aspettativa per l'Europeo 2012 non metterà da parte ricordi sempre pronti a riaffiorare.
Il mattino del 26 giugno, alle 8.30, gli azzurri sono atterrati all'aeroporto di Fiumicino. Ad aspettarli un manipolo di tifosi che, sprezzanti della calura e del conseguente piagnisteo ascellare anti-socializzazione, hanno cominciato a gridare "Vergogna!! Vergognatevi!!". Naturalmente il poco folto gruppetto di supporters delusi e incazzati era circondato da giornalisti e fotoreporter, prontissimi ad ascoltare un "SCHIAPPE!" per poi trasformarlo in "STRONZI!" al momento di scrivere il pezzo. L'Ansa riporta la notizia, Il Segnale.it titola "Italia fuori dai mondiali: vergogna", Il Megafono Quotidiano chiama un post "I mondiali della vergogna", La Repubblica.it scrive "Vergogna Italia, è fuori dal mondiale". A ciò si aggiungono le varie vignette e vignettine, come quella di Forattini che riproduceva undici bare e che ha fatto incazzare non poco Simone Pepe.
Che Paese, l'Italia! E' fantastico scoprire ogni giorno che gli stereotipi e i luoghi comuni dell'immaginario collettivo (estero) riguardanti l'Italia e gli italiani siano ogni giorno confermati.
All'italiano puoi sfilare i soldi dalle tasche, puoi imbottirlo di promesse idiote (tanto se le dimenticherà), puoi rincoglionirlo con informazione falsa e demagogica, puoi rubargli il denaro ad un palmo dal naso. Puoi anche essere eletto ministro solamente per evitare un processo (poi mi spiegherete come mai Berlusconi si espone così per Bancher. Che vi sia coinvolto?), ma non puoi, anzi NON DEVI mai toccargli due cose fondamentali. Sono i due principi sui quali si fonda la società italica: la mamma e la squadra di calcio.
Naturalmente, in tempi di coppe e campionati, il tifo è una concorrenza spietata come se ci trovassimo al mercato della frutta. Ognuno tiene al banco suo e dà un'occhiata a cosa c'è su quello degli altri, dicendo sempre che il suo è meglio. Ma quando si tratta di nazionale, ragazzi miei, il patriottismo italiano raggiunge i massimi storici. Non c'è Garibaldi che tenga, non c'è un Mazzini che possa competere, non esiste e non esisterà un Cavour in grado di ottenere risultati migliori di un campionato del mondo di calcio. In termini di patriottismo e attaccamento alle proprie radici, ovviamente.
Beh, meglio no? Con il popolo impegnato a piangere e discutere sulla disfatta mondiale dell'Italia di Marcello Lippi, la politica è in grado di far passare in secondo piano quello che (in teoria) dovrebbe interessare maggiormente ma che (in realtà) sfiora solamente i coglioni della gente senza nemmeno scuoterli. E così Berlusconi ha potuto eleggere un Brancher a ministro del Federalismo. Cosa doverosa. In tempi di crisi come puoi evitare di fondare un Ministero inutile? Lo fanno tutti.
Ora chiedo: c'era qualcuno a gridare vergogna a Berlusconi?
Ma chi se lo incula?
Ti rendi conto di che figura abbiamo fatto ai Mondiali?


PS - Si, Silvio! Sto recriminando sulle tue scelte e sulle tue leggi. Adesso dimmi, cosa devo portare in carcere? Mi daranno 1 o 5 anni? La mia multa la paghi tu? Poi te li restituisco.

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