lunedì 28 giugno 2010

Se il calcio conta più della politica...

L'Italia è fuori dai Mondiali di Sudafrica. Sappiamo benissimo che il nostro stivale è colmo di allenatori o presunti tali, che trascorrono parte delle loro giornate (la totalità nel caso siano in pensione) ad arrovellarsi in conversazioni da barbiere discorrendo sugli errori del ct in questione e su cosa sarebbe stato meglio. Il tutto con la stessa foga del Vittorio Sgarbi più incazzato ma con la saccenza presunta di un macaco, gesticolando come Marina Ripa di Meana.
L'Italia torna dall'esperienza sudafricana con un sacco colmo di merda (non c'era spazio nemmeno per le pive in quel sacco) trovandosi di fronte 60 milioni di persone (tutti allenatori) pronti a svuotargliene addosso altri quintali (forse tonnellate) per molti mesi a venire. Almeno fino a quando l'aspettativa per l'Europeo 2012 non metterà da parte ricordi sempre pronti a riaffiorare.
Il mattino del 26 giugno, alle 8.30, gli azzurri sono atterrati all'aeroporto di Fiumicino. Ad aspettarli un manipolo di tifosi che, sprezzanti della calura e del conseguente piagnisteo ascellare anti-socializzazione, hanno cominciato a gridare "Vergogna!! Vergognatevi!!". Naturalmente il poco folto gruppetto di supporters delusi e incazzati era circondato da giornalisti e fotoreporter, prontissimi ad ascoltare un "SCHIAPPE!" per poi trasformarlo in "STRONZI!" al momento di scrivere il pezzo. L'Ansa riporta la notizia, Il Segnale.it titola "Italia fuori dai mondiali: vergogna", Il Megafono Quotidiano chiama un post "I mondiali della vergogna", La Repubblica.it scrive "Vergogna Italia, è fuori dal mondiale". A ciò si aggiungono le varie vignette e vignettine, come quella di Forattini che riproduceva undici bare e che ha fatto incazzare non poco Simone Pepe.
Che Paese, l'Italia! E' fantastico scoprire ogni giorno che gli stereotipi e i luoghi comuni dell'immaginario collettivo (estero) riguardanti l'Italia e gli italiani siano ogni giorno confermati.
All'italiano puoi sfilare i soldi dalle tasche, puoi imbottirlo di promesse idiote (tanto se le dimenticherà), puoi rincoglionirlo con informazione falsa e demagogica, puoi rubargli il denaro ad un palmo dal naso. Puoi anche essere eletto ministro solamente per evitare un processo (poi mi spiegherete come mai Berlusconi si espone così per Bancher. Che vi sia coinvolto?), ma non puoi, anzi NON DEVI mai toccargli due cose fondamentali. Sono i due principi sui quali si fonda la società italica: la mamma e la squadra di calcio.
Naturalmente, in tempi di coppe e campionati, il tifo è una concorrenza spietata come se ci trovassimo al mercato della frutta. Ognuno tiene al banco suo e dà un'occhiata a cosa c'è su quello degli altri, dicendo sempre che il suo è meglio. Ma quando si tratta di nazionale, ragazzi miei, il patriottismo italiano raggiunge i massimi storici. Non c'è Garibaldi che tenga, non c'è un Mazzini che possa competere, non esiste e non esisterà un Cavour in grado di ottenere risultati migliori di un campionato del mondo di calcio. In termini di patriottismo e attaccamento alle proprie radici, ovviamente.
Beh, meglio no? Con il popolo impegnato a piangere e discutere sulla disfatta mondiale dell'Italia di Marcello Lippi, la politica è in grado di far passare in secondo piano quello che (in teoria) dovrebbe interessare maggiormente ma che (in realtà) sfiora solamente i coglioni della gente senza nemmeno scuoterli. E così Berlusconi ha potuto eleggere un Brancher a ministro del Federalismo. Cosa doverosa. In tempi di crisi come puoi evitare di fondare un Ministero inutile? Lo fanno tutti.
Ora chiedo: c'era qualcuno a gridare vergogna a Berlusconi?
Ma chi se lo incula?
Ti rendi conto di che figura abbiamo fatto ai Mondiali?


PS - Si, Silvio! Sto recriminando sulle tue scelte e sulle tue leggi. Adesso dimmi, cosa devo portare in carcere? Mi daranno 1 o 5 anni? La mia multa la paghi tu? Poi te li restituisco.

giovedì 20 maggio 2010

Silvio preferisce GOGOL!!

Eh si, lo dice anche Silvio. Ci sono strumenti figli della tecnologia che offrono alle aziende la possibilità di esportare i propri prodotti anche al di là dei confini italici. La tecnologia, insomma, aiuta il made in Italy a farsi spazio nei meandri del mercato internazionale e in tempi di crisi è doveroso sfruttare tali strumenti per uscire dal pantano.
E' il caso di GOGOL, famoso motore di ricerca, forse il più famoso motore di ricerca al mondo dopo YAU'.
D'altronde internet consente anche a chi fa lo scribacchino come me di farsi conoscere in un campo, quellao della scribacchineria, sempre più colmo di aspiranti giornalisti e/o blogger e/o articolisti vari.
I social network rappresentano decisamente una svolta. Chi, al giorno d'oggi, non ha un profilo FEISBUC? O magari anche più di uno. Oppure la stessa persona ha molti profili in altrettanti social network tra i pioù usati ed abusati del mondo. Io, per esempio, ho anche un profilo MAISPEIS, ma c'è pure chi ne ha uno su BADU' o su TUITTE. E lì ci si scambiano amicizie, opinioni, pareri o magari si fa pubblicità alla propria attività indipendente, ci si guardano le foto, ci si fa i cazzi degli altri, si commenta, si condividono stronzate epocali, si mettono i TAGGHE sulle foto degli amici. Insomma, un ottimo passatempo oltre che una grandiosa opportunità.
Io questo BLOGGHE lo pubblicizzo anche su FEISBUC.
Fantastico!
E poi ditemi, non avete mai sentito parlare della gente che diventa famosa grazie ai video su IUTUB? Molti artisti, emergenti e non, utilizzano lo spazio libero di IUTUB per i propri video, le proprie creazioni, per mettere a disposizione le proprie conoscenze o, più semplicemente, per fare video idioti. Che sono quelli che vanno di più.

Anche la politica si sta adattando a questo nuovo trend, Nonostante le cariatidi che occupano gli scranni parlamentari, c'è sempre maggiore consapevolezza della grandiosità dello strumento telematico. Chi, altro esempio, non possiede una casella IMEIL al giorno d'oggi? Possiamo averne una su GIMEIL, una su YAU', una su HOTMEIL o anche su FASTUEBB.
Non si può fare a meno di un indirizzo IMEIL nel 2010!!

Bravo Silvio, che decanti le lodi di internet come strumento di pubblicità nonchè di conoscenza.
D'altra parte sei sempre stato favorevole allo sviluppo della Rete no?


No?


No?


Aho?


Mbeh?

mercoledì 5 maggio 2010

IL FASTIDIONE * quando mi prude, mi gratto...

* rubrichetta una tantum di pensieri idioti

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Concorso pubblico per titoli ed esami per la copetura di 1 posto di CORRUTTORE ANONIMO disposto ad elargire assegni a ministri del Governo e comprargli case sparse qua e là con vista sui monumenti architettonici del suolo italico.

Requisiti minimi:
- cittadinanza italo/padana
- diploma di scuola media inferiore
- almeno 3 inchieste a carico
- intestazione di almeno 5 conti correnti in banche svizzere


Si garantiscono anonimato e promesse sicure per un brillante futuro in politica.

venerdì 23 aprile 2010

Umberto, che uomo!


Ci vuole veramente del coraggio. Oppure è sufficiente essere italiani, politicanti e sapere benissimo che l'italiano medio dimentica un informazione, una parola o un fatto con un tempo inferiore a quello che ci ha messo per ascoltarli. Nel 1995 Bossi diceva: "Neppure Mussolini aveva un monopolio televisivo della dimensione di quello di Berlusconi". Il buon Silvio, dal canto suo, rispondeva: "Io non mi siederò mai più ad un tavolo a cui ci sia il signor Bossi e non sosterrò mai più un governo che conti su Bossi come sostegno. E' una persona totalmente inaffidabile".
Tralasciamo i nostri doveri storicisti che dovrebbero spingerci a ricordare a Bossi che Mussolini non aveva un impero televisivo semplicemente perchè il mondo non aveva la televisione. Soffermiamoci, invece, su quello che aappare come il primo atto di una politica basata sul favoritismo e sull'ipocrosia. Mercoledì 8 luglio 1998, La Padania (quotidiano con chiare simpatie campane e siciliane) titolava: "BERLUSCONI E COSA NOSTRA. CAVALIERE, RISPONDA A 11 DOMANDE E POTRA' SCAGIONARSI" e lo scopo era quello di far uscire allo scoperto i presunti legami economici tra l'immenso gruppo Fininvest e la mafia. Da dove venivano i soldi per le aziende? Come mai lei, signor Berlusconi ha fatto amministrare i suoi soldi da una società mafiosa? Perchè tace? Chi sono i suoi finanziatori? Cose del genere...domande lecite e doverose, come quelle che farebbe un avvocato ad un imputato.
Poi, dopo miliardi di lire e milioni di euro di promesse economiche, dopo favoritismi e clientelismi degni di un impeachment in stile americano, ecco Bossi e Berlusconi seduti allo stesso tavolo, per lo stesso governo, per la terza volta. E quelle domande su La Padania? Sparite dagli archivi internet. E quelle dichiarazioni di Bossi sulle "fonti oscure" dei finanziamenti della Fininvest?

Ma quali dichiarazioni? Ma quali domande? Voi siete tutti matti! Se c'è un gattopardo, un voltafaccia nella politica italiana, quello non può essere nessun altro se non Gianfranco Fini. Io, Umberto Bossi, ho sempre creduto in Berlusconi e nella trasparenza di tutte le sue operazioni finanziarie, nonchè nella completa legalità di tutte le sue azioni per giungere ad un livello così alto di carriera imprenditoriale e politica
Ma quale collusione con la mafia? La mafia non esiste.
Se diciamo 'Cosa Nostra' è perchè è una metafora...è come se la mafia siamo noi!
Ma non capite proprio un cazzo voi comunisti terroni eh?

No, Umberto, perdonaci. Noi non capiamo proprio niente. Ma per fortuna ci sei tu, illuminante come un raggio di sole nel buio dell'informazione e della politica, baluardo della libertà e della democrazia.
Tu sì che sei un uomo, mica tua sorella!

Per vedere le domande de La Padania clicca QUI

lunedì 19 aprile 2010

Ostentazione senza rispetto

Se il potere e il fascino di Berlusconi derivano dal suo incontrastato predominio mediatico, non deve averci poi così sorpreso vederlo ai funerali di Raimondo Vianello. Ora, ci tengo a precisare, come ho fatto in precedenza per Mike Bongiorno, che consideravo Vianello come uno degli ultimi eroi della televisione libera. Per libera intendo scevra da ogni pregiudizio o imposizione politica, capace di divertire senza avere paura e di informare senza timore alcuno. Televisione come intrattenimento puro e fine a se stesso, non affetta da inutili e pretenziosi scopi educativi.
Quella televisione non c'è più da tempo, ma Raimondo vi ha sempre trovato posto nonostante tutto. E a lui va tributato onore come 'padre' della televisione che fu.
La presenza di Berlusconi nella chiesa accanto al feretro ha fatto piacere solamente i primi 2 o 3 secondi. Poi la persona sveglia, che ha imparato a leggere tra le righe di ogni atteggiamento, frase o comportamento dello psiconano, vi ha subito intravisto lo scopo mediatico-propagandistico. Il Pdl sta vivendo, in questi giorni, momenti di tensione palpabile. Le dichiarazioni si susseguono all'impazzata. C'è chi prova a sdrammatizzare, chi sbatte in faccia la realtà (venendo tagliato) e chi prova a usare la diplomazia. Che poi ci sono personaggi come Gasparri e La Russa che non sanno nemmeno per sentito dire cosa sia la diplomazia. Non sanno nemmeno infilare due parole una di seguito all'altra e uno è pure ministro della Difesa.
La crisi, all'interno del partito, ESISTE ed è reale. Forse è più crisi questa che tutte gli altri pseudo-strappi all'interno della maxi coalizione delle libertà. La conferma ce l'abbiamo avuta la scorsa settimana durante L'Ultima Parola su Raidue, quando i FILOSOFI delle correnti finiane si scontravano in un acceso dibattito televisivo con i SOFISTI dell'ala berlusconiana.
Non si era mai arrivati a tal punto. Prima era un continuo addossare le colpe alla sinistra, a Prodi e ad un sedicente quanto impalpabile comunismo della nuova era.
Ora l'arte dello 'scaricabarile' è giunta fin dentro i corridoi della maggioranza.
L'unico che non parla è Fini. E se da un lato sarà in preda a gastriti e torsioni cerebrali per decidere il da farsi (dopotutto dipende da questo il futuro politico di questo sventurato Paese), dall'altro si starà facendo grasse risate quando la gente parla e dice "ho parlato con Fini che mi ha detto...". Certamente il buon Gianfranco, in questi giorni, scoprirà di chi si può fidare.
La Russa non è più uno di quelli ("Se Fini lascia, io resto qui"...grazie Ignazio, non avevamo dubbi!).
In questo batti e ribatti il premier trova il tempo di portare un abbraccio e una parola di conforto a Sandra Mondaini. Non esiste legittimo impedimento nei funerali e il rispetto per il defunto passa immediatamente in prima linea, lasciandosi dietro tutti gli opportunismi politici.
Questa, nel caso del nano berlusconiano, rimane però PURA TEORIA!
In un momento in cui riesco a pensare solamente ai rischi di un VUOTO DI POTERE (la destra si sfascia, la sinistra non troverà in pochi giorni la soluzione all'inconsistenza e alla pochezza che la contraddistingue), Berlusconi ha, come sempre, saputo utilizzare il palcoscenico mediatico per dare ai cittadini, affranti per la mancanza di Raimondo, l'immagine eterea di un uomo sorridente, felice, sereno, sicuro.
Ma quale crisi del Pdl?
Ma quale scissione?
Ma non lo vedi com'è tranquillo?


Avevo parlato di questo aspetto del falco berlusconiano in un post precedente su questo blog. In quell'occasione, con le elezioni regionali alle porte, Silvio aveva inviato una missiva segreta (per conoscenza anche a Ansa e Adnkronos...massimo riserbo, quindi!) alle suore che hanno curato Eluana Englaro, definendosi rammaricato per non aver potuto fare nulla.
Come se fosse Dio! O di più, magari...
Anche i funerali di Raimondo Vianello hanno fatto l'uomo ladro e il ladro ha addirittura avuto la forza di trasformarsi nuovamente in sciacallo sfruttando la risonanza del fatto di cronaca per regalare al popolo il suo sorriso senza tempo.
Se non ci fosse lui a rassicurarci...

domenica 18 aprile 2010

Mafia? Cos'è? Una nuova offerta Vodafone?

Se apro siti internet o giornali, o se accendo semplicemente la televisione scegliendo un telegiornale a casa (tanto, ormai, fanno schifo tutti) a volte mi capita di sedermi e di cominciare a pensare come si faccia a fare, dire o solamente pensare di fare o dire certe cose. Già a novembre del 2009 Berlusconi aveva detto che avrebbe voluto "strozzare" gli autori de La Piovra e aveva fatto incazzare non poco sia Michele Placido che Remo Girone. Poi a dicembre dello stesso anno aveva parlato della mafia e della camorra definendole "un fenomeno assolutamente contenuto". Quasi 'criminalità spicciola', tipo gli zingarelli che ti vengono a rubare i telefonini, roba del genere. Due giorni fa, 16 aprile, ancora non si è reso conto che quello che pensa, molto probabilmente, è una CAZZATA e ha ribadito che LA MAFIA ITALIANA E' LA SESTA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE AL MONDO ma E' LA PRIMA PER FAMA.
La mafia, insomma, è più famosa che potente!
Perchè?
Perchè c'è gente come Roberto Saviano che ci ha scritto libri. Oppure esistono registi come Damiano Damiani che hanno girato ben dieci miniserie televisive de La Piovra.
Che stronzi!
Dico io, come si fa a scrivere un libro o a fare film su una cosa che, praticamente, non esiste. Fare film sulla mafia o scrivere libri sulla camorra sarebbe come concentrare la propria opera su una sciocchezzuola come il taccheggio...mafia e taccheggio sono praticamente la stessa cosa, l'incidenza sulla popolazione e sull'economia è la medesima.

Tralasciamo l'ironia. Dice bene Saviano sulle colonne di Repubblica che Berlusconi farebbe bene a chiedere scusa non a lui, ma a tutti i familiari delle vittime, ai parenti di chi è morto raccontando. Perchè RACCONTARE E' IL MODO PER INNESCARE IL CAMBIAMENTO.
Che poi il nano non ha nemmeno le palle di controbattere pubblicamente. Lo fa fare a sua figlia Marina, una che ha la credibilità oratoria di un cinghiale.
Alla fine quelle di papà Silvio erano solo critiche!

Forse Berlusconi ora si è reso conto che è stato un errore, per la Rai, trasmettere le dieci serie de La Piovra e per Mediaset mandare in onda (e produrre) Ultimo, Il Capo dei Capi, Milano-Palermo Solo Andata e L'Ultimo Padrino.
Berlusconi, hai fatto una cazzata anche a far pubblicare Gomorra sulla tua Mondadori.
Pochi leggono, ma quei pochi capiscono. E tra loro c'è addirittura chi alza la voce. Oltretutto parlare male di uno scrittore aumenta l'attenzione su di lui, proprio come succede con lo stesso Berlusconi.

Il bassissimo presidente del consiglio (ribadisco, lettera minuscola doverosa) dice che quei libri e quelle serie tv fanno fare brutta figura all'Italia. Lui vuole che non se ne parli. Evitiamo di parlare della mafia, della camorra o della 'ndrangheta. Si sfasceranno sotto il silenzio della massa. Almeno questo è quello che pensa lui!
Potremo fare lo stesso con Berlusconi.
Pensateci!
Oppure Silvio vuole semplicemente l'esclusiva sulle figure di merda dell'Italia all'estero!

sabato 17 aprile 2010

Fallo, Gianfranco! FALLO!

Ho appena finito di guardare, sul blog IL NICHILISTA, i tre video del litigio interno al Pdl andato in onda su L'Ultima Parola. A parte il presentatore che sembra Floris con la calvizie, è stato comico osservare la conferma comportamentale di ciò che ho sempre pensato, cioè che la maggioranza governativa berlusconiana si regge sul filo dell'opportunismo e del favoritismo nascosto. Ok, siamo d'acccordo sul fatto che la politica sia ora, come è sempre stata, un gioco di compromessi che a volte sembrano estremi. Come è inusuale (ed estremo in vista di un obiettivo unico che prescinde dalle ideologie) una alleanza elettorale tra Pd e Udc, allo stesso modo è SEMPRE sembrato strano che la coalizione di governo guidata dal nano fosse la risultante di una alleanza tra Berlusconi, Bossi e Fini. Lo stesso Bossi che undici anni fa pubblicava sul suo quotidiano La Padania, undici domande allo psiconano chiedendo da dove fossero mai arrivati i soldi per la costituzione di società ed aziende e dove avesse pescato i fondi per Milano2 e che poi ha fatto sparire quel giornale dall'archivio internet del quotidiano. Lo stesso Fini che ha sempre dimostrato di essere l'unico personaggio a destra dotato di buon senso e fautore di una politica al passo con i tempi.

A questo punto vorrei spezzare una lancia a favore del buon Gianfranco spronandolo, però, a mettere finalmente in atto quello che (credo) voglia fare. Fini è entrato nel mio cuore dopo aver fatto QUESTO, nonchè dopo aver risposto per le rime a Littorio Feltri e per aver mostrato apertura mentale ed essersi reso conto che l'Italia ha bisogno di cose serie e non di inutile e obsoleta demagogia ideologica.
Purtroppo, caro Gianfranco, parli parli ma alla fine sei sempre rimasto lì, a sopportare le voglie dittatoriali della politica di Berlusconi, a farti mettere in secondo piano dal partito fascista della Lega Nord. Perchè? Forse anche tu sei vittima di promesse non mantenute da parte dello psiconano? Forse Berlusconi, non appena sentiva che ti stavi allontanando e già sentiva la puzza della crisi di governo, correva in ginocchio da te a dirti "Gianfranco, non puoi farmi questo"? Inutile che tu mi risponda. Io credo che l'abbia fatto.
Anzi, a dire la verità ne sono assolutamente convinto.

Ora, le elezioni regionali hanno stabilito un nuovo disarmante equilibrio all'interno della magioranza che strizza le palle a questo povero Paese. Ed è ora che Fini dovrebbe svegliarsi e non rischiare di cadere vittima delle ingerenze leghiste, della chiusura mentale del partito della Padania. Perchè da oggi è Bossi che tiene per le palle Berlusconi.
E se Fini deve farlo, vorrei che lo facesse per dimostrare all'Italia intera che esiste DAVVERO una politica che se ne infischia (in parte) dei favori e dei soldi e che pensa FINALMENTE alla sorte dei cittadini, al nostro futuro e a quello dei nostri figli.
Parliamoci chiaro, non esiste destra e non esiste sinistra. Esiste un Paese come l'Italia, in grave recessione da decenni, con crescita pari a zero, debito pubblico alle stelle, disoccupazione, precariato e nessuna speranza. A questo punto, di fronte a realtà del genere, ci sono cose che la politica DEVE fare al di là dei presupposti ideologici e del 'colore' del partito di appartenenza.
Per favore, superiamo questa destra che vede l'Italia come un'azienda e i cittadini come ebrei da sfruttare e dei quali fregarsene.
Chi non vuole una politica che si occupi dei PROBLEMI REALI dei Paese e non di uno pseudo Giulio Cesare che, di fronte alla crisi, alla disoccupazione e quant'altro, pone al primo posto il LEGITTIMO IMPEDIMENTO, il PROCESSO BREVE, la LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI, la SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, il PREMIERATO ALLA FRANCESE e queste cazzate qui?
Chi non lo vorrebbe?

Non avete capito un cazzo!

* Ecco cosa si dicevano il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo e la neo governatrice del Lazio Renata Polverini...maliziosi!!



P. "Ciao Vincè...Me raccomando eh! M'hai portato quattro voti m'hai portato!"
Z. "Ti voglio bene, guarda...c'ho creduto. E te devo dì una cosa: complimenti, cazzo! Hai dimostrato di essere come me...una DONNA tenace. Io ho lottato...ho fatto. So andato a Ponza...so andato a Ventotene...a Ventotene, so andato a prendere 57 voti per te. Non uno di meno...uno! Il sindaco di Ventotene ti aspetta! Poi ho fatto...non ti dimenticare DEL COMPLEANNO delle mie figlie!"
P. "Ma stai a scherzà? Poi domani mi faccio il calendario...mi faccio un giro"
Z. "E soprattutto, ti prego...non appaltare più A UN CAZZONE"
P. "No, no...tranquillo eh!"
Z. "Ha perso 15.000 voti ( a Ventotene probabilmente, rinomata isola dell'arcipelago pontino con miliardi di abitanti)"
P. "A bello! E' che io...non ho..."

Insomma, o voi comunisti maliziosi, avete pensato male e messo parole fetide nella bocca di un politico che aveva soltanto cercato di ricordare a zia Renata il compleanno delle sue figliole. Povere, ci rimangono male se non riceveranno gli auguri...piangeranno nel lettone del loro appartamento in Piazza di Spagna. E avetde addirittura pensato che un personaggio di tale spessore come Vincenzo Zaccheo, ex deputato che tutti ricordiamo per una celebre rissa in Parlamento, stesse tentando di mettere in cattiva luce un collega...un collega tutto d'un pezzo, uno indagato per abuso d'ufficio, raccomandazioni e collusioni con la camorra. Stavano sicuramente parlando di MIA VITA IN CITTA', famoso gioco su Facebook dove sei sindaco della tua città immaginaria...l'unica realtà cittadina dove Zaccheo sarebbe in grado di far pareggiare il bilancio.
Siete proprio degli sporchi comunisti...strappate dai muri delle vostre camere e dei vostri uffici quel poster di Che Guevara e cominciate ad adorare questa classe politica italiana, fatta di trasparenza, pulizia e dove non esistono clientelismo e favoritismi.
Niente di quello che pensate voi comunisti esiste in Italia...nemmeno la mafia...la colpa è di Michele Placido e Roberto Saviano.
D'altronde è risaputo che Falcone è saltato in aria mentre giocava coi mini ciccioli e Borsellino aveva alzato troppo la fiamma del suo accendino.
Svegliatevi!!